Raccolta differenziata: dove va a finire?

 
 
Vi siete mai chiesti dove vanno a finire tutti i materiali che scartiamo differenziandoli tra umido, carta, vetro, plastica e metallo?

Una interessante inchiesta di SuperQuark ha chiarito tutte le fasi del processo alle quali vengono sottoposti i rifiuti una volta raccolti nei cassonetti.

Se avete le possibilità e il tempo di guardare la puntata, è disponibile qui sotto.
In alternativa, a seguire è stato fatto un breve riassunto della ricerca.

 

 

Per vetro, metalli e carta il cammino è abbastanza breve. Finiscono in una fonderia o in un macero e da lì riprendono una nuova vita come oggetti di metallo, di vetro o di carta.

Per altri rifiuti il percorso è moto più complicato, per la plastica ad esempio. Questa infatti è il risultato di diversi tipi di plastiche che vanno separate nuovamente negli impianti di smaltimento. Va introdotta nei nastri trasportatori dove, grazie a varie tecniche, avviene la nuova separazione.

Grandi aspiratori risucchiano i sacchetti di plastica più leggera. Sensori a raggi infrarossi riconoscono il tipo di imballaggio e nuovamente, con un preciso soffio d’aria, lo fanno saltare in un altro nastro. Non solo, la selezione separa anche i differenti tipi di bottiglie di PET secondo vari colori: trasparente, azzurro, misto o colorato. Alcuni controlli vengono fatti a mano. Alla fine di questo labirinto escono 5 tipi di plastica che vanno a formare vere e proprie “balle di plastica” pronte per il riciclaggio.

Da qui si ricomincia con un nuovo labirinto di nastri che trasportano la plastica in una specie di corsa a tappe. Lavaggi, macinazioni, raffinazioni: il risultato finale è una scaglia che si differenzia per colore in base al tipo di plastica lavorata, ovvero bottiglie trasparenti, azzurre, colorate, flaconi di detersivi e sacchetti.

Cosa si ottiene dopo tutto questo procedimento?
I materiali realizzati sono molteplici, pensiamo ad esempio al cesto dei supermercati che usiamo per fare la spesa, le mollette per stendere i panni, i contenitori per l’immondizia, i barattoli per le vernici. Nel settore dell’edilizia vengono prodotti i teli per le fondamenta, le piastrelle per le pedane, i dissuasori di velocità che troviamo sulle strade.

In Italia vengono immessi sul mercato più di 2 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica. Di questi, il 70% viene recuperato. Una metà viene riciclata per produrre nuova materia prima. La restante viene trasformata in combustibile per produrre calore ed energia.

 
Rifiuti organici

Le cose sono più complicate con l’organico che è la parte che puzza, fermenta e attira gli animali. Per evitare tutto questo la lavorazione avviene in contenitori sigillati. Qui miliardi di batteri digeriranno la materia organica producendo bio gas e un residuo semisolido: il compost.

Il biogas viene bruciato per produrre energia mentre il compost viene ritirato dai coltivatori. In Italia si producono circa 30 milioni di tonnellati di rifiuti urbani. Di questi, un terzo sono rifiuti organici e vengono riciclati per un 25%.

 
Rifiuti elettrici ed elettronici
Televisori, telefonini, pile, lampadine a LED, frigoriferi ecc.. che come noto non vanno assolutamente gettati nei cassonetti sono rifiuti che vanno portati nelle piazzole ecologiche. Un piccolo contributo ecologico sul prezzo di vendita finanzia la raccolta e il trasporto dalle piazzole ecologiche alle ditte che provvedono al recupero e alla separazione dei diversi materiali. Ad esempio, televisori e computer vengono smontati per separare la plastica, il rame, le schede elettroniche e il vetro dei vecchi cinescopi che va trattato con particolare cautele per via delle polveri pericolose.

Stesso discorso per le lampadine al neon e a basso consumo che contengono il mercurio. Il trattamento avviene in macchinari speciali che recuperano il mercurio e restituiscono un vetro senza tracce pericolose.
I materiali prodotti sono molteplici: dal vetro del tubo catodico si ottengono delle piastrelle; con il rame è possibile fare nuovi cavi. Dalle schede elettroniche si ottengono metalli preziosi.

Dietro la raccolta differenziata c’è quindi un mondo di imprese specializzate, un vero e proprio settore industriale che dà lavoro a decine di migliaia di persone e la cui crescita dipende anche da noi cittadini.

 

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